Ross Ashby- uno dei pionieri della teoria dei sistemi complessi

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Foto del libro

Noi di Ottimo Academy abbiamo parlato di sistemi complessi in diverse occasioni e da molte angolazioni

Una parte significativa di quanto si trova  nella Ottimo Academy sul tema è contenuta in una lezione manageriale sull’ambiguità, che tratta la questione dal punto di vista di Nassim Taleb, autore del libro Black Strong (e ovviamente di altri saggi di valore) .

Foto di Rass Ashby

Molti autori e scienziati hanno partecipato alla discussione della teoria dei sistemi, o se ne sono occupati nei loro studi.

Alcuni  hanno contribuito attivamente allo sviluppo  di questa conoscenza, mentre altri hanno avuto un importante ruolo di divulgatori nell’ambiente universitario e tra il pubblico in generale.

L’elenco potrebbe includere Herbert Simon, Norbert Wiener, Stafford Beer, Stanley Milgram, Nassim Taleb, Kevin Warwick e Stuart Kauffman.

I quali – come tutti noi – sono stati a loro volta influenzati da altri  scienziati e scrittori.

quello che è interessante notare è che, nell’elenco delle persone che hanno avuto un influsso su tutti gli autori di cui sopra, ritorna sempre un nome comune: quello di Ross Ashby.

Ma la cosa sorprendente è che W. Ross Ashby non è così noto come gli altri che abbiamo nominato, che pure si sono formati su suoi scritti.

 

Ross Ashby – Lo psicoterapeuta che non si limitò ad essere psicoterapeuta

Ross Ashby nasce a Londra nei primi anni del Novecento (1903).

Sebbene avesse completato la sua formazione nel campo della psicoterapia, oggi sono in pochi a ricordarlo come psicoterapeuta.

Piuttosto, è ricordato per essere l’autore di  due saggi fondamentali per lo sviluppo  della teoria dei sistemi e, in particolare, della teoria dei sistemi complessi:  

 Design for a Brain e Introduzione alla cibernetica (Introduction to cybernetics).

 

Una delle caratteristiche peculiari di Ross Ashby è la sua insistenza sugli aspetti pedagogici dei suoi libri, il suo modo di spiegare le cose ai lettori.

In maniera del tutto inusuale rispetto a quanto si faceva in quegli anni, Ross Ashby alla fine di ogni capitolo inserisce degli esercizi per far esercitare  i suoi lettori.  

Esercizi che risolve poi alla fine del libro, per fornire tutte le soluzioni.

Lungo tutto il libro si susseguono le esortazioni a non passare alla lettura del capito successivo se non se si è sicuri di aver compreso i contenuti e risolto gli esercizi del precedente.

 

Un libro mai finito

Ma l’opera più interessante e duraturo di Ross Ashby sono i suoi diari.

Per 44 anni,  Ashby ha registrato i suoi pensieri ogni giorno, andando a incrementare le pagine di un libro che ha continuato a scrivere fino alla morte.

Libro che ovviamente non è mai stato completato.

Ashby parla spesso dei suoi scritti e le sue osservazioni sono molto interessanti:

Ho paura di essere tentato di vedere i miei libri costantemente pubblicati e ampiamente distribuiti. [Cadere nella trappola degli scrittori].

Mi considero un artista. Certo, un artista che non sa lavorare con penna e colori. Ma io amo la perfezione.

Con i miei scritti e pensieri, sto inseguendo ambiziosamente il giorno in cui verrà costruito qualcosa [sistema] che sia l’apice della perfezione e senza errori.

 

Quando Ross Ashby è morto, il volume delle sue note incompiute aveva raggiunto le 7.189 pagine ed è ora disponibile per tutti online (+).

È interessante notare che questo metodo di scrittura fu ripreso  dai suoi discepoli e da quanti erano interessati al suo pensiero.

Sebbene la maggior parte di loro, come del resto lo stesso  Ashby, abbia scritto anche libri diversi, tutti  hanno scritto i loro libri più importanti ogni giorno, cercando di registrare, conservare e rendere disponibili al pubblico i propri pensieri, per assicurarsi che nulla rimanesse nella loro mente senza essere trasmesso ad  passato a altri.

Forse  Nassim Taleb è un buon esempio recente. Taleb ha infatti trascorso molti anni a scrivere il suo ultimo libro.

Il libro si intitola Silent Risk ed è regolarmente aggiornato sul suo sito, a disposizione dei lettori gratuitamente.

Infine, il termine feedback, che è oggi ampiamente utilizzato nella gestione e nella teoria dei sistemi, sebbene coniato da Karl Ferdinand Braun, è stato introdotto da Ashby nella teoria dei sistemi (Braun usa il termine soprattutto in riferimento ai sistemi elettrici).

ottimosito_admin

ottimosito_admin

0

Leave a Replay

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Tieniti aggiornato sui corsi on line e sulle promozioni