Domini di primo livello e separatismo

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Domini di primo livello e separatismo

I domini di primo livello sono quelle serie di lettere che troviamo negli indirizzi dei siti prima dell’ultimo punto. Alcuni esempi: .it, .fr, .com, .org, .dk.

Ne esistono due tipi: territoriale e commerciale. Tuttavia, la maggior parte delle aziende statunitensi non utilizza il .us ma preferisce il .com, il .org, il .net e così via. Ce ne sono tantissimi e ogni tanto ne vengono rilasciati di nuovi e diventano sempre più specifici. Magari un giorno faremo la lista (da aggiornare in caso di necessità).

Inoltre, abbiamo visto che molte aziende scelgono domini di primo livello tipo territoriale le cui lettere richiamano l’attività che svolgono per rimarcare la propria appartenenza a quel settore.

Per esempio, l’estensione di dominio .ai (Isola di Anguilla) piace alle aziende che si occupano di intelligenza artificiale e il .fm (Federazione della Micronesia) piace alle radio. Estensione di dominio è un sinonimo di dominio di primo livello.

I domini di primo livello di due lettere sono riservati agli Stati sovrani e alle loro dipendenze o ai territori d’oltremare come, appunto, Anguilla. È interessante il caso di .bv, che indica l’isola di Bouvet, territorio norvegese nell’emisfero australe: è inutilizzato e al suo posto si usa il .no (Norvegia).

Anche il .cn merita un paio di righe: è quello della Repubblica Popolare Cinese. Ma Hong Kong, territorio britannico fino al 1997, e Macao, territorio portoghese fino al 1999, hanno il loro.

Abbiamo detto tutto? Non proprio.

CASI PARTICOLARI DI DOMINI DI PRIMO LIVELLO

L’idea di scrivere questo articolo mi è venuta passando per Porta Genova, dove c’era la pubblicità di Bilbao. Ho notato che gli indirizzi dei siti presenti sui cartelloni non terminavano con .es (Spagna) ma con .eus, cioè Euskadi, il nome dei Paesi Baschi in basco. Sicuramente, molti di voi sanno che il basco è una lingua che non ha nessun legame con le altre e che in Euskadi ci sono delle spinte separatiste. Qualcuno si ricorderà dell’Eta, acronimo di Euskadi ta Askatasuna, che significa Euskadi e Libertà, un gruppo separatista famoso per gli attentati.

E allora mi sono chiesto: ci sono dei domini di primo livello riservati a questi territori dall’identità molto forte e in cui molte persone anelano all’indipendenza? Dopo una ricerca mirata sul web, posso dire che la risposta è affermativa. Naturalmente, non essendo Stati sovrani, devono avere un’estensione di dominio di almeno tre lettere. Facciamo una carrellata, che non ha la pretesa di essere esaustiva.

.eus. È stato introdotto il 3 dicembre 2014. Prima usavano anche il dominio .eu (Unione Europea), anche se in modo non ufficiale.

Chi apre un sito con questa estensione deve appartenere alla comunità linguistica e culturale basca. Inoltre, il sito deve fare gli interessi di questa comunità.

Fiandre. Anche la regione neerlandofona del Belgio ha il proprio dominio di primo livello. Solo che non è.vl come avrebbe voluto il Vlaams Belang, il partito nazionalista fiammingo, ma .vlaanderen: la proposta del Vlaams Belang non ebbe il sostegno degli altri partiti.

Tra l’altro, in base alla regola che abbiamo visto prima (i domini di primo livello di due lettere sono riservati agli Stati), la richiesta non sarebbe stata accolta.

Torniamo in Spagna, dove ci sono anche il .cat, per la Catalogna, e il .gal, per la Galizia.

Il dominio .cat è stato rilasciato nel 2005 e ha fatto un po’ da apripista. Prima, molti catalani preferivano utilizzare il .gi (Gibilterra) piuttosto che .es o .fr.

Quando c’è stato il referendum sull’indipendenza della Catalogna, un tribunale spagnolo ha ordinato la rimozione dei nomi di dominio (indirizzi internet) terminanti in .cat di tutti i siti utilizzati per promuovere la secessione.

Il dominio .cat non è territoriale ma può essere usato anche se la sede del sito non è in Catalogna. L’importante è che chi lo registra  faccia parte della comunità linguistica e culturale catalana su Internet. Non è neanche obbligatorio che sia in catalano, se promuove la cultura e la lingua di queste terra.

Un discorso simile si può fare per il .gal.

Ricordiamo il .scot per la cultura gaelica.

In Italia c’è il .sar, Sardegna.

 

 

la redazione

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