Che cos’è stata la crisi del dot.com?

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Silicon Valley

In questo periodo, con molte aziende della Silicon Valley che stanno attraversando un momento di crisi, qualcuno ha pensato alla crisi del dot.com. Di che cosa si tratta?

LA CRISI DEL DOT.COM

Negli anni ’90, la scoperta delle nuove tecnologie informatiche ha generato una bolla speculativa che ha portato alla crisi del Dot-com. Questa crisi ha seguito la classica sequenza di una bolla speculativa, che si era già osservata in precedenza in altri settori. Nel 1994 è iniziato un nuovo ciclo economico chiamato New Economy, contrapposto alla vecchia economia basata sul settore manifatturiero. Nel settore della New Economy si sono sviluppate numerose aziende operanti nel settore informatico, chiamate dot.com companies, agevolate anche dal basso costo del capitale.

L’euforia generale ha alimentato aspettative di continui aumenti del valore dei titoli emessi dalle aziende del comparto, portando a una marcata sopravvalutazione delle società emittenti. Nel marzo 2000, i bilanci pubblicati da diverse aziende hanno mostrato risultati deludenti, fornendo evidenza che l’investimento nelle società del comparto poteva rivelarsi non profittevole.

Le quotazioni sono cominciate a calare e molte aziende hanno chiuso o sono state oggetto di operazioni di acquisizione e fusione. Un elemento tipico delle bolle speculative è l’hearding behaviour, ossia l’imitazione delle scelte di investimento degli altri investitori, che ha portato a comportamenti irrazionali sia nella fase di crescita sia nello scoppio della bolla.

UNA VITTIMA: PETS.COM

Pets.com era un’impresa dot-com con sede a San Francisco, negli Stati Uniti. Vendeva articoli per animali domestici ai clienti al dettaglio. Ha iniziato a operare nel novembre 1998. Nel novembre 2000 è andata in liquidazione. Una campagna di marketing di alto profilo gli ha conferito una presenza pubblica ampiamente riconosciuta, inclusa un’apparizione alla Macy’s Thanksgiving Day Parade del 1999 e una pubblicità nel Super Bowl del 2000 . La sua popolare mascotte pubblicitaria con pupazzo di calzino è stata intervistata dalla rivista People ed è apparsa su Good Morning America.

Sebbene le vendite siano aumentate notevolmente a causa dell’attenzione, la società non è riuscita a diventare redditizia e Wikipedia la cita come esempio delle vittime della crisi delle dot.com.

 

la redazione

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