The Game di Baricco, ecco una mini-recensione

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The Game, un saggio di Alessandro Baricco

Il libro The Game di Baricco è stato scritto nel 2018. È la continuazione del saggio I barbari, uscito una decina di anni prima.

Baricco affronta il tema del cambiamento epocale che stiamo vivendo. Infatti, secondo lui (e non solo secondo lui), siamo di fronte a un cambiamento di civiltà. Pur essendo nato molti anni prima di questa rivoluzione e non essendo proprio un nativo digitale, lo scrittore torinese non si pone come un laudator temporis acti. Al contrario, sembra avere una certa simpatia per quello che sta succedendo.

IL LIBRO

I protagonisti di questa rivoluzione sono degli ingegneri della Silicon Valley, che Baricco paragona  alla Firenze rinascimentale. Questi soggetti hanno voluto creare un mondo in contrapposizione a quello novecentesco, che ha portato ai regimi totalitari, a due guerre mondiali più quella fredda, all’olocausto e alla Cortina di Ferro. Non proprio cose di cui andare fieri.

Baricco fu anche una sorta di excursus storico del processo che ha portato al mondo in cui viviamo oggi.  Lo suddivide in tre epoche: l’epoca classica, la colonizzazione e The game, che è quella che stiamo vivendo adesso.

Fa anche la storia di brand che oggi sono popolari (ad esempio, ci spiega che all’inizio Amazon non era proprio redditizia). Parla di tante aziende che operavano in Rete che sono fallite e della crisi del dot.com, che c’è stata all’inizio degli anni 2000.  Quando ci fu questa crisi, sembrava che il business legato al Web fosse destinato a non avere successo e che tutto ciò che c’era stato negli anni precedenti fosse solo una bolla.  Poi ci fu la rinascita e Baricco, naturalmente, affronta anche questo argomento.

Uno dei passi più celebri del libro è quello in cui si descrive il passaggio calcio balilla-flipper-Space Invaders. Baricco vede in questo un passaggio progressivo verso la smaterializzazione e verso la leggerezza. Inoltre, parla della postura che stiamo assumendo.  Questa postura è: uomo-tastiera-schermo.

Ancora un paio di cose sul libro.

La prima è che anche Baricco ci ricorda la differenza tra Internet e Web e ce la spiega tramite degli esempi. Le applicazioni, ci dice, non fanno parte del Web ma fanno parte di Internet.

La seconda è di tipo etimologico. Digitale, ci spiega Baricco in The Game, viene da digitus, che in latino vuol dire il numero. Significa che tutta la nostra realtà può essere può essere tradotta in cifre. Questo ne riduce infinitamente il peso delle cose e lo spazio che occupano e ne agevola lo spedizione. Il mondo analogico, cioè quello reale (anche se la distinzione non ha più molto senso), è più ingombrante ed è più difficile da spostare. Anche quando non è difficile spostare una cosa, è comunque più macchinoso rispetto a quando si ha che fare con qualcosa di digitale e ci si mette molto più tempo. Pensate, banalmente, a una mail e a una lettera cartacea.

BARICCO, NON SOLO THE GAME

Baricco è un romanziere molto affermato e molto amato. Ricordiamo, per esempio. Castelli di rabbia. Non è un esperto di tecnologia. Infatti, questo saggio affronta la questione da un punto di vista culturale e sociale. Lo ricordiamo anche per lezioni in cui parla di storytelling e per lezioni in cui parla di letteratura.

The Game ha riscosso un successo trasversale e la bravura e fama di Baricco come autore hanno sicuramente contribuito a questo risultato.

 

Avete letto questi saggio? Se la risposta è negativa, v’invitiamo a farlo.

la redazione

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