Michael Crichton: Essere uno scienziato è (anche) un lavoro

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Foto di Michael Crichton

Michael Crichton è stato un noto scrittore e regista, sceneggiatore e produttore cinematografico e televisivo.

È lui l’autore del romanzo da cui è stato tratto il film Jurassic Park e il regista di Il mondo dei robot (Westworld).

Foto di Michael CrichtonEssere uno scienziato è (anche) un lavoro

Michael Crichton è morto nel 2008 all’età di 66 anni e non ha vissuto abbastanza a lungo per vedere Jonathan Nolan realizzare la serie televisiva Westworld – Dove tutto è concesso basata sul suo lavoro.

Sebbene Crichton abbia studiato Medicina all’Università di Harvard, non ha mai intrapreso la professione e ha continuato la sua carriera nella scrittura e nel cinema.

Certo non sarà un caso che sia stato anche l’ideatore della serie televisiva cult E.R. – Medici in prima linea

Le sue opere vanno oltre i romanzi e le sceneggiature ordinarie e contengono molti spunti istruttivi.

Abbiamo deciso di presentare il suo libro Next (2006) come invito alla riflessione e alla conversazione.

Foto di Michael Crichton

Questo romanzo fantascientifico è incentrato sulle speculazioni finanziarie e sulle questioni legali che ruotano intorno alla ricerca genetica.

Il messaggio che Crichton ci lascia è che la “scienza” non è speciale, almeno non più.

Forse in un periodo storico in cui Albert Einstein si confrontava con Niels Bohr e c’erano solo poche dozzine di massimi esperti nel campo, la scienza era una materia autorevole in cui l’ultima parola era quella degli studiosi.

Ma oggi ci sono tre milioni di ricercatori solo negli Stati Uniti.

La ricerca della conoscenza non è più una vocazione interiore, ma solo un percorso di carriera.

Per questo dobbiamo considerare corruttibile anche la scienza, come ogni altra attività umana.

Anche gli attori che, a vario titolo, si occupano di questo settore non sono santi, ma esseri umani come tutti.

Mentono e ingannano; si rubano scoperte (e denaro) a vicenda, si fanno causa l’un l’altro; nascondono informazioni compromettenti e diffondono dati sbagliati.

Sopravvalutano la loro importanza e screditano ingiustamente prospettive diverse.

Questa è la natura umana, sembra dirci Crichton, e non cambierà.

Pratica

Quanto seriamente prendi questi avvertimenti?

In che misura la tua esperienza supporta o contraddice il punto di vista di Michael Crichton?

ottimosito_admin

ottimosito_admin

0

Leave a Replay

Una risposta

  1. C’è il pessimismo storico e c’è il pessimismo cosmico. Sono due posizioni contrapposte, quasi inconcialibili.

    Chi sostiene il pessimismo storico, dice: “Madama la Marchesa, in che epoca stiamo vivendo. O tempora, o mores!”. E non sottindende per forza l’esistenza di un’età dell’oro, un passato in cui tutto andava bene. In realtà, per queste persone, il passato è sempre meglio del presente. Anche quando c’era la guerra.

    Per il pessimista storico, il mondo è sempre stato brutto e le persone meschine, stupide e cattive ci sono sempre state. Quindi, chi appartiene alla corrente più estrema di questo partito è d’accordo con la frase “Questa è la natura umana, sembra dirci Crichton, e non cambierà”.

    Quanto agli scienziati, anche ai tempi ce n’erano tanti, anche se noi ne conosciamo pochi. Ad esempio, Duhem in “Salvare i fenomeni”, parla di generazioni di scienziati anonimi che hanno lavorato bene, facendo scoperte, seguendo il modello tolemaico oppure quello aristotelico (non sono la stessa cosa).

    Se ci pensate, noi conosciamo quelli che hanno fatto delle grandi scoperte o che hanno fatto delle ipotesi alternative al sistema: Aristarco di Samo, Copernico, Tiho Brahe, Keplero, Newton eccetera. In filosofia, è noto il modello cosmologico di Anassimandro, il primo a intuire la “rotondità” della Terra. Per lui era cilindrica.

    Ma anche in passato non erano insensibili al denaro. Galileo era protetto da Cosimo De’ Medici, e gli dedicò le “stelle medicee”, i satelliti di Giove. E dedicò al figlio di Cosimo il “Dialogo sui Massimi sistemi”.

    Invece, ho letto che i matematici si scambiano le idee, che conta chi arriva alla formulazione di un teorema o alla soluzione di un problema, anche utilizzando il lavoro di altri, e che quando succede sono tutti contenti. L’ho letto in un libro che parla del teorema di Fermat.

    Tornando alla scienza, sono gli scienziati a ritenersi speciali o sono gli altri che lo pensano? Molti scienziati non pensano di avere la verità, ma di fare ipotesi e teorie che vanno bene per capire meglio le cose e che vanno bene finché non ne arriva una migliore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Tieniti aggiornato sui corsi on line e sulle promozioni